Conosciuta anche con il nome di Bharatpur, quest'area umida fu creata in seguito alla costruzione di piccole dighe e canali che favorirono l'accumulo dell'acqua piovana in una zona di naturale depressione del terreno. Nel corso degli anni queste paludi esercitarono un richiamo sempre maggiore per l'avifauna locale e migratoria fino a costituire uno dei siti di maggiore importanza ornitologica dell'Asia.
Inizialmente riserva di caccia dei maharaja locali, Keoladeo divenne un santuario faunistico nel 1956 e parco nazionale nel 1981. Il luogo prende il nome dal tempio di Keoladeo (Shiva) presente all'interno dell'area e dal termine "ghana" (fitto), probabilmente riferito alla vegetazione locale. Attualmente il parco comprende 29 Kmq di paludi, con tratti di foresta decidua e prateria. Oltre alla grande attrattiva ornitologica il parco offre buone possibilità di osservazione di diversi ungulati (antilope cervicapra, nilgau) e piccoli predatori (gatto pescatore, gatto della giungla).
Una peculiarità del luogo durante il periodo invernale è rappresentata dalla presenza di grossi esemplari di pitone indiano che si scaldano al sole.